Quando si paga la "bolletta dell'elettricità" (ENEL, IREN, Edison, Surgenia, ...) si paga qualcosa che dipende da quanto viene misurato dal contatore: l'energia elettrica.
L'energia elettrica consumata viene misurata in kilowattora (kWh); il fornitore applica su ogni kilowattore consumato una tariffa che corrisponde, grosso modo, al costo di produzione e trasporto di quella quantità di energia. Il fornitore di energia elettrica deve usare altre fonti di energia per produrla: da qualche altra parte viene usata energia di altro tipo per essere trasformata in energia elettrica. Il contatore di casa serve proprio a misurare l'energia elettrica consumata dall'utente.
Ecco, a destra, un vecchio contatore. La misurazione avviene contando il numero di giri che compie un disco posto in rotazione ad una velocità che dipende dalla potenza assorbita; gira lento quando è bassa la potenza assorbita e veloce con alti assorbimenti, cioè quando ci sono molte apparecchiature collegate alla rete. Il conteggio dei giri avviene con un apparato contatore (fatto come il contachilometri meccanico delle vecchie auto) che accumula giri mano mano che si consuma energia. Con alta potenza assorbita, a parità di tempo, si contano più giri.
Oggi, i vecchi contatori a induzione sono sostituiti da contatori elettronici, a sinistra, che consentono letture di diversi parametri oltre a quello dell'energia consumata. Consentono anche la telelettura.
Con la bolletta, però, si paga anche una quota fissa che serve per compensare i costi per l'installazione e la manutenzione di tutti gli impianti, la costruzione dei macchinari, delle strutture, la loro manutenzione ed il personale che, nell'insieme, consentono all'utente di disporre subito del servizio appena si chiude l'interruttore.
Ma a cosa corrisponde un kilowattora?
L'energia, di qualunque tipo, si calcola con questa formula E=P*t (energia = potenza per tempo)
Basta conoscere la potenza assorbita P in kW e la durata t in ore dell'assorbimento per conoscere i kilowattora che si consumano;
Esempi di calcolo:
Quando fa freddo ci viene in mente di accendere una stufa da 1,2kW per 3 ore; l'energia assorbita è allora di 3,6kWh (1,2kW*3h)
Se utilizzo un forno elettrico da 2,5 kW che sta acceso continuativamente per due ore (nota: un normale forno ad un certo punto si spegne e si accende ad intermittenza perchè ormai ha raggiunto la temperatura di cottura prescelta e la deve solo mantenere) consumo un'energia pari a 5kWh (2,5kW* 2h).
Un PC con il monitor può assorbire 150W e se funziona per 4 ore, l'energia consumata è 0,6kWh (0,15kW*4h).
E il costo?
Dipende dal fornitore di energia e si aggira intorno ai 10 centesimi al kWh (anche meno ma occorre tenere conto di tutte le condizioni di fornitura).
Nota: l'unità di misura dell'energia è il j (joule); questa unità di misura è troppo piccola per rappresentare i consumi elettrici; per questo motivo nella pratica si usa il kilowattora; 1kWh, è pari a 3.600.000j.